Apparentemente la strategia della nuova amministrazione US sembra essere quella di fare la pace militare e la guerra economica. Ma a me piace pensare che tutto sia collegato in un unico circolo di ricchezza. Ed allora GUERRA E PACE su ogni fronte. Analizziamo con precisione gli eventi.
Abbiamo una guerra tra Ucraina e Russia dove l’obiettivo primario è stato quello di provocare il blocco russo per capire se si poteva abbattere e creare un nuovo equilibrio con due sole superpotenze economiche prima USA-URSS (Unione delle repubbliche socialiste sovietiche) e dopo il conflitto Ucraino si sperava USA-CINA.
L’attacco viene da molto lontano, dalla caduta del muro di Berlino nel 1989, poi settembre 2001, poi l’alleanza tra CINA e USA, quindi Taiwan poi con l’aumento della presenza USA nel mondo arabo prima Iraq, poi Afghanistan quindi Cuba.
Tanti tentativi per decenni a livello planetario e poi quella che poteva essere la spallata. L’aggregazione del primo paese di una certa consistenza demografica ed economica al mondo occidentale con l’ingresso dell’UCRAINA nella NATO.
La guerra del 2022 ci ricorda invece che ad ogni azione consegue una reazione e gli equilibri di ricchezza internazionale non si cambiano cosi facilmente. La RUSSIA è andata verso la CINA non tanto per essere assorbita nel nuovo blocco di politica delle superpotenze USA-CINA ma per creare un sistema di multipolarismo sfruttando con sagacia i tanti disequilibri esistenti e potenziando la ricchezza dei paesi multipolari.
In questo senso il BRICS allargato costituisce uno dei pilastri della nuova politica RUSSA la quale è ben consapevole che per dimensione economiche e dimensioni demografiche non può più rappresentare un unico blocco come URSS di un tempo e quindi ha bisogno di portare avanti un nuovo mondo multipolare che singolarmente non è in grado di esprimere un rivale USA ma che insieme pongono sicuramente una garanzia di governo regionale dell’ordine mondiale.
In questo senso il ruolo del Brasile in America Latina, del Sud AFRICA IN AFRICA, dell’INDIA per il subcontinente indiano, dell’Iran per quello arabo e la CINA per l’est asiatico è ben individuato proprio nella comune appartenenza al BRICS.
E’ tiene insieme più un finanziamento che le armi….
Questa strategia sta premiando la Russia che è riuscita negli anni del conflitto ad aggregare in BRICS nel 2024 importanti tasselli di governo regionale continentale: l’Egitto a nord dell’Africa , l’Etiopia al Centro Africa… dell’Iran abbiamo già detto a cui si sono associati gli Emirati Arabi Uniti ed ultimo, ma non per strategicità l’Indonesia, nazione dalle tante contraddizioni ma un gigante dell’islamismo e con quasi trecento milioni di abitanti ed una metropoli come GIACARTA che è centro di interscambi commerciali e finanziari di indubbio spessore per l’intera ASIA.
Il BRICS quindi va visto nella sua importanza. Vediamo cosa e’ il BRICS
Il BRICS è un raggruppamento di economie emergenti che comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, con l’aggiunta recente di Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Iran e Indonesia. Questo gruppo è stato originariamente definito come BRIC nel 2001 dall’economista Jim O’Neill per indicare le economie in rapida crescita che avrebbero dominato l’economia globale entro il 2050. Dopo l’adesione del Sudafrica nel 2010, il nome è stato modificato in BRICS. L’acronimo “BRIC” fu coniato nel 2001 da Jim O’Neill per descrivere le economie emergenti che sarebbero state protagoniste della crescita globale nel futuro. I ministri degli Esteri dei quattro Paesi originari si incontrarono per la prima volta nel 2006. Il primo summit dei capi di Stato si tenne nel 2009 a Ekaterinburg, in Russia. Il Sudafrica si unì nel 2010, e recentemente, nel 2024, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran sono diventati membri effettivi. Indonesia ha aderito nel 2025. I BRICS mirano a rafforzare la cooperazione economica tra i membri, riducendo la dipendenza dal dollaro statunitense e promuovendo un sistema finanziario alternativo. Fondata nel 2014, la NDB è un’alternativa al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale, con l’obiettivo di finanziare progetti infrastrutturali nei Paesi emergenti.
I BRICS rappresentano una quota significativa della popolazione mondiale e dell’economia globale, con l’obiettivo di influenzare le politiche internazionali. Nonostante gli obiettivi comuni, i BRICS affrontano critiche per la mancanza di coesione tra i membri, data la diversità delle loro economie e sistemi politici.
Il BRICS influenza significativamente la geopolitica mondiale in diversi modi e rappresentano una forza alternativa al dominio occidentale, promuovendo un ordine mondiale più equilibrato e multipolare. Questo si traduce in un tentativo di ridurre la dipendenza dal dollaro statunitense e di riformare le istituzioni internazionali come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. I BRICS mirano a rafforzare la propria influenza nelle Nazioni Unite, in particolare nel Consiglio di Sicurezza, per garantire una rappresentanza più equa delle economie emergenti. Il blocco rappresenta oltre il 40% della popolazione mondiale e genera circa il 32% del PIL globale, rendendolo un attore chiave nell’economia mondiale. I BRICS controllano quote significative del commercio globale, della produzione di energia e delle risorse minerali, aumentando la loro influenza economica.
I BRICS stanno lavorando per ridurre la dipendenza dal dollaro statunitense, favorendo l’uso delle proprie valute nei commerci internazionali.
La NDB, fondata dai BRICS, offre un’alternativa al Fondo Monetario Internazionale per finanziare progetti infrastrutturali nei Paesi emergenti. Nonostante gli obiettivi comuni, i BRICS affrontano sfide interne a causa delle differenze economiche e politiche tra i membri. Ad esempio, la rivalità tra India e Cina complica la coesione del gruppo. L’ingresso di nuovi membri come Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti introduce dinamiche geopolitiche complesse, data la storia di tensioni tra questi Paesi.
In sintesi, il BRICS sta riscrivendo la mappa geopolitica globale, promuovendo un sistema più multipolare e sfidando l’egemonia occidentale. Tuttavia, le differenze interne e le complessità geopolitiche rappresentano sfide significative per il raggiungimento degli obiettivi comuni. Il BRICS sta influenzando le politiche di non ingerenza in diversi modi, riflettendo i principi fondamentali del gruppo. Uno dei pilastri del BRICS è il principio di non interferenza negli affari interni degli altri Paesi. Questo principio è fondamentale per mantenere la sovranità e l’indipendenza degli Stati membri e dei loro alleati.
I BRICS promuovono la risoluzione pacifica delle controversie internazionali, evitando l’uso della forza e delle sanzioni economiche come strumenti di pressione politica. Il BRICS sta contribuendo alla creazione di un nuovo sistema multilaterale che valorizza la sovranità degli Stati e il principio di non interferenza. Questo approccio è particolarmente attraente per i Paesi del Global South, che cercano di ridurre la loro dipendenza dalle potenze occidentali e di promuovere un ordine mondiale più multipolare.
I BRICS mirano a riformare le istituzioni internazionali per garantire una maggiore rappresentanza e influenza per le economie emergenti, promuovendo un sistema più equo e meno dominato dalle potenze occidentali.
L’adesione di nuovi membri come Iran ed Egitto ai BRICS riflette una tendenza a ridurre l’influenza occidentale e a promuovere un ordine mondiale alternativo. Questo è particolarmente evidente nella regione mediorientale, dove il BRICS sta guadagnando influenza attraverso la cooperazione economica e la promozione della stabilità regionale.
Mentre alcuni membri del BRICS, come la Cina e la Russia, sono in conflitto con l’Occidente, altri, come il Sudafrica e il Brasile, mantengono relazioni più cordiali con gli Stati Uniti. Questa diversità di relazioni complica la coesione del gruppo ma offre anche opportunità per nuove alleanze e strategie diplomatiche.
In sintesi, il BRICS sta influenzando le politiche di non ingerenza promuovendo un approccio più multipolare e sovrano, che valorizza la non interferenza negli affari interni e la risoluzione pacifica dei conflitti, cercando di ridurre l’influenza occidentale e di creare un nuovo ordine mondiale più equilibrato.
Il BRICS sta cercando di riformare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) attraverso diverse iniziative e proposte, con l’obiettivo di renderlo più rappresentativo e democratico: I BRICS sostengono l’espansione del Consiglio di Sicurezza per includere nuovi membri permanenti, in particolare rappresentanti dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina. Paesi come Brasile, India e Sudafrica sono stati menzionati come possibili candidati per questi seggi. La proposta prevede una maggiore rappresentanza regionale, con l’aggiunta di seggi permanenti per l’Africa e l’Asia, riflettendo meglio la distribuzione demografica mondiale. I BRICS ritengono che il potere di veto attualmente detenuto dai cinque membri permanenti (Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti) sia obsoleto e non rappresentativo degli interessi globali contemporanei. Questo sistema è visto come un ostacolo alla democratizzazione del Consiglio di Sicurezza. Nonostante le critiche, i BRICS mantengono un dialogo aperto con le Nazioni Unite. Il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha sottolineato la necessità di rafforzare il multilateralismo e di riformare le strutture di governance mondiale per renderle più efficaci ed equilibrate. I BRICS sostengono una riforma completa delle Nazioni Unite, che includa anche il Consiglio di Sicurezza, per renderlo più inclusivo e rappresentativo delle economie emergenti e dei Paesi in via di sviluppo.
In sintesi, il BRICS cerca di riformare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite promuovendo una maggiore rappresentanza regionale, criticando il potere di veto attuale e sostenendo un dialogo con le Nazioni Unite per una riforma globale più inclusiva.
Il BRICS sostiene che l’espansione dell’UNSC debba: Riflettere meglio la realtà geopolitica attuale. Aumentare la rappresentanza dei Paesi in via di sviluppo. Garantire che le aspirazioni legittime di Africa, Asia e America Latina siano riconosciute nel processo decisionale globale. In sintesi, India, Indonesia, Sudafrica e Brasile sono i principali candidati sostenuti dal BRICS per un ruolo più significativo nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Nida Leo
