L’intelligenza artificiale sta entrando a pieno titolo nelle aziende italiane. Secondo una recente ricerca dell’Osservatorio HR Innovation Practice della School of Management del Politecnico di Milano, ben il 38% delle imprese ha adottato soluzioni di IA solo negli ultimi tre mesi. Un dato che fotografa un’accelerazione importante e che segna il passaggio dall’interesse teorico, alla piena operatività in molte realtà aziendali.
In questo contesto in continua evoluzione, nasce l’HR Executive Club, il primo network italiano pensato per i Direttori delle Risorse Umane delle grandi imprese. L’obiettivo? Offrire uno spazio di dialogo strategico per affrontare temi come l’innovazione digitale, il lavoro ibrido e l’integrazione responsabile dell’IA nei processi HR.
L’IA entra nei processi HR: dati e trend
L’indagine ha coinvolto 215 grandi aziende italiane, mostrando come oltre la metà (56%) abbia già avviato progetti sperimentali basati su intelligenza artificiale in ambito HR. Le applicazioni più diffuse? Generazione automatica di job description, chatbot interni per il supporto ai dipendenti, strumenti per lo screening dei CV e sistemi di supporto decisionale per la valutazione delle performance o il matching tra skill e posizioni aperte.
“Non è solo una questione tecnologica, ma un cambio culturale profondo”, spiega Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio. “Le Direzioni HR dovranno guidare questa trasformazione, coniugando innovazione, sostenibilità e centralità della persona”.
Nasce l’HR Executive Club: un laboratorio per la trasformazione
Proprio per rispondere a queste sfide, il Politecnico di Milano ha dato vita all’HR Executive Club, coinvolgendo da subito una trentina di HR Director di grandi imprese italiane. Il club vuole diventare un punto di riferimento per chi guida il cambiamento: un luogo in cui confrontarsi su IA, benessere organizzativo, lavoro ibrido, upskilling e nuovi modelli di leadership.
Durante il primo incontro, è emersa una richiesta chiara: serve un approccio etico e partecipativo all’introduzione dell’IA. Come ha sottolineato Anna Zattoni, direttrice dell’Osservatorio e promotrice dell’iniziativa, è il momento di superare una gestione reattiva dell’innovazione e puntare su una visione strategica e proattiva.
L’urgenza di una governance etica dell’IA
Uno dei temi più sentiti è proprio quello della governance etica dell’IA. Ad oggi, solo il 29% delle aziende ha linee guida chiare sull’uso dell’intelligenza artificiale nei processi HR. Un dato che evidenzia un vuoto normativo e culturale da colmare rapidamente.
Molte organizzazioni stanno reagendo con la creazione di task force multidisciplinari, che includono legal, IT ed esperti di etica, per definire criteri d’uso, processi di auditing e policy chiare. Allo stesso tempo, cresce la domanda interna di formazione: il management deve capire come l’IA influisce su decisioni, diritti e relazioni all’interno dell’azienda.
Tecnologia e umanità: trovare il giusto equilibrio
Al centro del dibattito c’è una domanda cruciale: come mantenere l’umanità del lavoro in un contesto sempre più automatizzato? L’intelligenza artificiale può alleggerire i team da compiti ripetitivi, ma il valore delle relazioni, della motivazione e del benessere resta centrale.
Il 47% delle aziende ha già avviato programmi di reskilling e upskilling, con un focus su competenze digitali e soft skill. Per integrare davvero l’IA, non basta la tecnologia: servono nuovi ruoli, leadership rinnovate e una cultura aziendale che valorizzi le persone.
Verso una nuova leadership HR
L’HR Executive Club nasce proprio con questo spirito: creare una comunità di leader HR pronta a guidare il cambiamento, promuovendo un approccio umanocentrico all’innovazione.
Come ha ribadito Anna Zattoni, l’ambizione è chiara:
“Vogliamo costruire un nuovo modello di leadership, capace di coniugare tecnologia, etica e benessere. Il nostro obiettivo è fare dell’IA uno strumento che rafforzi fiducia, trasparenza e coesione all’interno delle organizzazioni.”