In un contesto dove il concetto di “ambiente di lavoro positivo” è spesso inflazionato e talvolta usato per mascherare pratiche poco sostenibili, emergono realtà che dimostrano come si possa coniugare la produttività con il benessere dei dipendenti. Il Financial Times, in collaborazione con Statista, ha pubblicato la classifica delle 1000 aziende europee dove si lavora meglio. I risultati sorprendono positivamente l’Italia: quattro aziende italiane figurano tra le prime venti, a testimonianza di una cultura del lavoro che in alcuni casi sa davvero evolversi.
Un’indagine robusta: oltre 4 milioni di valutazioni anonime
La classifica si basa su un sondaggio anonimo condotto su larga scala, coinvolgendo dipendenti di imprese con almeno 500 collaboratori in tutta Europa. Le due domande chiave:
- Consiglieresti la tua azienda ad amici o familiari?
- Come valuti i principali concorrenti?
Questa metodologia ha generato più di 4 milioni di risposte, offrendo un quadro ampio e dettagliato del benessere percepito nei luoghi di lavoro europei. Ai vertici della classifica si trovano Germania, Francia e Regno Unito – nazioni che tradizionalmente investono molto nelle politiche di welfare aziendale. Ma l’Italia si distingue con quattro eccellenze che mostrano come qualità, stile e attenzione alle persone possano convivere.
Le eccellenze italiane nella top 20:
Campari – 5° posto
L’azienda milanese, leader globale nel settore delle bevande alcoliche, ha consolidato negli anni una reputazione non solo per la forza del suo brand, ma anche per la qualità dell’ambiente lavorativo. Recentemente, Simon Hunt ha assunto la guida del gruppo, ma l’approccio positivo alla cultura aziendale resta intatto.
Tod’s – 11° posto
Dopo l’uscita dalla Borsa di Milano, Tod’s continua a rappresentare uno dei simboli del made in Italy di alta gamma. Il nuovo corso affidato a John Galantic (ex Chanel) sembra mantenere alta l’attenzione al capitale umano, come dimostrano i giudizi positivi dei collaboratori.
Ferrari – 12° posto
La casa di Maranello, sinonimo mondiale di eccellenza nel settore automotive, continua a ispirare orgoglio tra i propri dipendenti. Con il lancio imminente della prima Ferrari elettrica, il gruppo dimostra di saper coniugare innovazione tecnologica e attrattività come datore di lavoro.
Versace – 17° posto
Acquisita di recente dal gruppo Prada per 1,25 miliardi di euro, Versace resta una realtà apprezzata anche per la qualità dell’ambiente professionale. Il cambio di proprietà non sembra aver inciso negativamente sul clima interno, anzi.
Una fotografia incoraggiante per il lavoro in Italia
L’inclusione di queste aziende nella top 20 europea segnala che, anche in un contesto spesso percepito come rigido o arretrato sotto il profilo del welfare aziendale, esistono esempi di eccellenza. Queste imprese si distinguono per aver investito nella qualità del lavoro quotidiano, promuovendo ambienti inclusivi, motivanti e rispettosi della persona.
In un’epoca in cui la competizione per attrarre e trattenere i migliori talenti è più accesa che mai, queste realtà dimostrano che una cultura organizzativa centrata sulle persone non è solo eticamente corretta, ma anche strategicamente vincente.
