In un contesto economico instabile, con una pressione fiscale che in Italia supera il 47% (fonte: CGIA di Mestre), la protezione del patrimonio e l’efficienza fiscale non sono più temi per pochi, ma una necessità strategica per ogni impresa familiare. Eppure, molte PMI italiane, anche con decine di dipendenti e utili consistenti, restano organizzate con strutture troppo semplici per affrontare le sfide della crescita, della crisi o del passaggio generazionale.
Tra gli strumenti più efficaci ma ancora poco utilizzati, emerge con forza la holding, una forma societaria capace di offrire protezione patrimoniale, ottimizzazione fiscale e gestione ordinata dell’impresa nel tempo.
Sotto la superficie delle PMI: rischi invisibili
Spesso le aziende familiari italiane affrontano inconsapevolmente problematiche strutturali che si manifestano solo nei momenti critici:
- Patrimonio personale esposto ai rischi d’impresa;
- Liquidità aziendale mal gestita, senza una strategia di reinvestimento;
- Assenza di pianificazione fiscale integrata, con impatti diretti sugli utili;
- Gestione complessa di più società o rami d’attività;
- Transizione generazionale caotica, sia a livello fiscale che organizzativo.
La soluzione? Costituire una holding.
Cos’è una holding e perché può fare la differenza
Una holding è una società che detiene partecipazioni in altre società operative. Non produce direttamente beni o servizi, ma ne gestisce strategicamente il controllo, il patrimonio e le operazioni chiave. È adatta anche per chi ha una sola azienda, non solo per grandi gruppi.
I vantaggi sono concreti:
- Protezione degli asset aziendali e familiari;
- Riduzione del carico fiscale, grazie a regimi agevolati;
- Facilitazione del passaggio generazionale, con minor impatto fiscale;
- Veicolo per nuovi investimenti e diversificazione.
I benefici fiscali: il caso della Participation Exemption
Uno dei principali incentivi è il regime PEX (Participation Exemption): il 95% degli utili trasferiti dalla società operativa alla holding non è soggetto a IRES. In pratica, su 100.000 euro di utile, la tassazione si applica solo su 5.000 euro. Inoltre, se la holding non distribuisce i dividendi ai soci, si evita anche la ritenuta del 26%, permettendo una pianificazione fiscale più flessibile.
Anche la gestione dei contributi INPS può essere ottimizzata in modo legale con la giusta struttura, generando un ulteriore vantaggio in termini di liquidità.
Non solo grandi gruppi: la holding funziona anche per le PMI
La holding è già realtà per molte imprese di piccole e medie dimensioni nei settori:
- Edilizia e immobiliare;
- Commercio e manifattura;
- Servizi digitali e professionali;
- Agricoltura e attività patrimoniali.
Serve a proteggere gli immobili aziendali, facilitare l’ingresso dei figli in azienda, separare i business o gestire il cash flow in modo strategico.
Il modello Agnelli: semplicità strategica
Un esempio emblematico è la famiglia Agnelli, che attraverso la holding “Dicembre 1984 Società Semplice” ha mantenuto il controllo di asset come Ferrari, Fiat, Juventus e altri investimenti strategici, garantendo protezione del patrimonio e continuità generazionale.
Ogni impresa è diversa: serve una valutazione su misura
La holding non è una bacchetta magica, ma uno strumento potente se applicato nel modo giusto. Richiede analisi personalizzata, una progettazione su misura e il supporto di consulenti esperti.
Per molti imprenditori è arrivato il momento di chiedersi non solo quanto pagano in tasse, ma come stanno proteggendo ciò che hanno costruito.
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