L’euro digitale è la naturale evoluzione della moneta metallica e della banconota e segue il trend di dematerializzazione della ricchezza finanziaria che da oltre trent’anni sta trasformando il risparmio delle persone. Nella storia dell’evoluzione bancaria si è passati dalle bancali di pergamena, alle pietre come monete, poi il conio di metallo, poi le banconote prima convertibili in oro e, con l’avvento dell’informatica, i titoli di risparmio e le azioni sono passati da essere fatti di carta filigranata a registrazioni elettroniche sul computer.
Quindi, la trasformazione è in atto da tempo con ormai un peso della moneta fisica (moneta metallica o banconote poco importa) negli scambi che è del tutto marginale sul complesso delle regolamentazioni. Vi è da dire che già da anni nelle transazione tra enti e imprese e nel settore professionale tra imprese, i pagamenti in contanti sono stati pressoché totalmente sostituiti da strumenti finanziari elettronici che consentono di trasferire somme che altrimenti sarebbe impensabili trasferire in contanti. L’uso del bonifico di pagamento, nazionale o internazionale, da banca a banca è lo strumento che copre il 100% delle transazioni professionali. I soldi sono già virtuali da decenni.
Anche le economie criminali, per sgombrare subito il dubbio, pagano con gli stessi strumenti di pagamento dell’economia legale.
Diverso, invece, è il mondo delle transazioni tra privati e per le piccole spese. Qui l’uso del contante permane ancora sia per un questione di costi transazionali delle carte di pagamento, (è vera la considerazione che 50 euro dopo 10 transazioni con carte di pagamento, diventano 46 euro nella migliore delle ipotesi, perche’ 4 vanno al sistema interbancario che incamera commissioni e ricavi…) sia perche’ l’utente effettivamente trova più comodo e sicuro pagare con le banconote o le monete.
Ora verrà imposto a tutti i cittadini europei l’euro digitale. Sottolineo imposto. Quindi non si potrà scegliere. Dovremo avere un portafoglio elettronico dove chi ci paga lo fa mettendo soldi digitali nel nostro portafoglio tramite avvicinamento dello smartphone. E qui abbiamo un nuovo obbligo.
Ogni cittadino europeo dovrà possedere uno smartphone. Probabile, anzi sicuramente, di ultima generazione.
Gli Stati Europei “regaleranno” il portafoglio elettronico? Ovvero lo smartphone? Regaleranno il WIFI alla cittadinanza? Alcune nuove domande si porranno. Al momento nessuno affronta il problema, nonostante la potente riduzione del potere d’acquisto dei salari europei.
Ma, per non divagare, torniamo al nostro euro digitale…
Dunque sarà virtuale ed immateriale, è prodotto dalla Banca Centrale Europea che al posto di stampare banconote e monete (tramite le banche centrali nazionali) le genera con i propri sistemi informatici proprietari e li immette nel sistema bancario commerciale. La consegna avviene un pò come il gioco dei mimi…. Fisicamente si farà finta di consegnare banconote in una caveaux virtuale che poi viene prelevato da enti e banche commerciali, sempre in maniera virtuale, per reimmetterle nel sistema… sempre in maniera virtuale…..
E le Bancomat? Che fine faranno? ……Diverranno robot disoccupati….
Ma andiamo per gradi. Dicevamo che le Banche Centrali avranno dei caveaux virtuali e che l’euro digitale verrà trasferito anonimamente da un datore al ricevente. E qui nascono tante domande subito sul concetto dell’euro digitale. Ma vale per qualsiasi moneta che diventa digitale.
Ogni euro avrà un numero come oggi è con le banconote fisiche o invece ci saranno dei multipli numerati? A rigor di logica essendo una moneta virtuale non dovrebbe avere tagli multipli (da 5, 10, 20, 50, 100, 200 e…. i tanti vituperati 500 euro) ma essere singolarmente numerato in quanto la stringa tecnologica di natura informatica esiste in maniera insita nella creazione di moneta.
E quindi se vi è un numero per ogni euro identificativo sappiamo che quel numero passa di wallet in wallet (il famoso portafoglio elettronico sul nostro smartphone) con la possibilità di essere automaticamente associato alla nostra SIM del cellulare.
Quindi l’euro digitale è un titolo nominativo e non più al portatore. Il proprietario dell’euro digitale è il proprietario dello smartphone.
Quindi un ladro se ruba lo smartphone ruba anche il wallet e gli euro che ci sono dentro. Bella meditazione da fare…..
Immaginando che i tedeschi vorranno il wallet elettronico pari ai soldi in contanti che possono detenere in portafoglio possiamo immaginare che il valore del wallet potrà essere al massimo di diecimila euro. In Italia attualmente 3.000 euro.
Quindi un ladro che ruba un cellulare, ruba automaticamente anche i soldi che uno ha. E qui abbiamo una prima deroga all’anonimato. Tutti diranno che possono bloccare il cellulare e con esso l’uso del wallet ma non possiamo neanche escludere che le persone verranno fatte ostaggio e viene richiesto di girare al wallet del rapinatore il contenuto. Quindi un incremento di rischio del bullismo e della microdelinquenza possiamo anche aspettarcelo con persone che vengono costrette ad aprire i propri smartphone con la pupilla o le impronte o i comandi vocali fino allo svuotamento del wallet.
Insomma i rischi ci sono di partenza. Qualcuno potrebbe già porsi la sua domanda se era necessario… avendo le carte di credito e debito che virtualizzano ormai tutto e che il processo naturale era quello del predominio dei pagamenti elettronici rispetto all’utilizzo del contante.
Ma andiamo avanti e vediamo i vantaggi. Anche perché non possiamo scegliere ….quindi…. é meglio che ci facciamo piacere un’ innovazione su cui non possiamo fare null’altro che adeguarci. Certo un pensiero va ai Britannici ed alla loro vecchia e mai tramontata Sterlina…chissà cosa penseranno di noi europei continentali…
Bene, dopo che ci siamo un po’ avviliti… vediamo i vantaggi:
Politiche sociali: con un semplice click lo Stato puo’ riempire il portafoglio elettronico del cittadino europeo direttamente. Contributi e voucher di ogni genere. Quindi i tanti costi che gli Stati supportano per le politiche sociale dalle social card a crediti di imposta alle detrazione possono essere materialmente versati nel wallet elettronico.
Riduzione dei costi di circolazione della moneta: niente più furgoni porta valori, cassaforte, portafogli da comprare o regalare…, assalti a banche e rischi di distruzione delle banconote. La riduzione del rischio di circolazione della moneta dovrebbe consentire in tempi brevi di ricevere servizi bancari, postali, pedaggi autostradali, spesa quotidiana, rifornimento carburanti a costi più bassi in quanto il risparmio dei costi operativi che la singola impresa affronta per garantire la sicurezza ei propri incassi viene meno. Troppo romantica? Beh insomma il risparmio ci sarà poi se lo trattengono gli operatori o lo ribaltano alla clientela molto dipenderà dalla concorrenza.
Aumento del risparmio da investimento: Tutte le banconote che oggi sono ferme “sotto il materasso” …. Dovranno essere versate da qualche parte. Non esistendo più il contante non sarà possibile avere una tesaurizzazione delle banconote. L’aumento del risparmio disponibile nel sistema bancario dovrebbe portare a dover erogare più finanziamenti all’economia reale sia a famiglie che imprese.
Riduzione dei costi di pagamento: se posso usare l’euro digitale non userò più la carta di credito o di debito. E quindi zero commissioni.
L’euro digitale inizierà ad essere introdotto da ottobre 2025 in via sperimentale. E, per carità, si spergiura che si aggiungerebbe alle banconote e alle monete senza sostituirle. Omettendo senza “MAI” sostituirle…

Antonella Ingrao
