Si è svolto a Roma l’incontro territoriale dedicato alla presentazione del nuovo accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo, volto a sostenere la crescita delle imprese italiane. Nell’ambito di un programma nazionale che prevede fino al 2028 un impegno complessivo di 200 miliardi di euro, sono stati stanziati 14 miliardi specificamente destinati alle imprese del Lazio. L’obiettivo è supportare lo sviluppo del sistema produttivo regionale e promuovere la transizione digitale, la robotica, l’intelligenza artificiale e la sostenibilità ambientale, in linea con il Piano Transizione 5.0 e gli obiettivi del PNRR.
Le principali leve dell’accordo
- Investimenti in tecnologie avanzate: focus su robotica, intelligenza artificiale, aerospazio, scienze della vita e modelli produttivi innovativi ad alto potenziale.
- Transizione sostenibile: accelerazione dei processi di economia circolare e di ottimizzazione energetica, con particolare attenzione alla mobilità sostenibile e all’abitare sostenibile.
- Supporto a ricerca e innovazione: agevolazioni per startup e PMI tecnologiche, attraverso strumenti finanziari e servizi dedicati.
- Valorizzazione del capitale industriale: sostegno alla creazione di un contesto attrattivo per investimenti e nuove imprese, anche con interventi mirati nel Mezzogiorno e nelle Zone Economiche Speciali (ZES).
Le dichiarazioni chiave
Stefano Barrese, Responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, ha evidenziato come la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale rappresentino opportunità fondamentali per la crescita economica, sottolineando l’importanza di formazione, capitale umano e creazione di nuovi posti di lavoro:
“Il nostro impegno è rivolto a supportare le aziende che investono in innovazione, aumentando competitività e occupazione.”
Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria, ha posto l’accento sulla necessità di una visione strategica in un contesto geopolitico complesso, indicando tre leve principali per il rilancio industriale:
- stimolo agli investimenti,
- rilancio della competitività,
- creazione di un ambiente favorevole per imprese e lavoratori.
Orsini ha inoltre sottolineato il ruolo dell’accordo come sostegno concreto per affrontare le sfide digitali e green, nonché l’importanza del Piano per l’Abitare Sostenibile come leva per attrarre talenti qualificati.
Scenario macroeconomico e tecnologico
L’analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo rileva un contesto globale incerto, influenzato da tensioni geopolitiche e instabilità nei mercati commerciali, con impatti potenziali sul settore energetico e manifatturiero italiano.
Punti salienti:
- L’Italia si posiziona al sesto posto mondiale per nuove installazioni di robot industriali, con oltre 10.000 nuovi robot nel 2023, a testimonianza della crescente automazione del sistema produttivo.
- L’adozione del cloud computing supera il 60% delle imprese italiane, superiore alla media europea, così come l’uso di software gestionali integrati (ERP, CRM, BI).
- L’intelligenza artificiale è ancora poco diffusa (8% delle imprese italiane contro il 10,6% europeo), ma in rapida crescita, soprattutto in settori ad alta tecnologia come l’elettronica.
- Le imprese che adottano tecnologie digitali e green mostrano migliori performance economiche e produttive, con un valore aggiunto per addetto superiore rispetto alle imprese meno tecnologiche.
- Il capitale umano e il ricambio generazionale sono cruciali: la presenza di giovani nel management aumenta la propensione agli investimenti tecnologici.
L’accordo tra Intesa Sanpaolo e Confindustria rappresenta un impegno significativo per accompagnare le imprese italiane nella sfida della trasformazione digitale e sostenibile, puntando su innovazione, formazione, e investimenti mirati. In un mercato globale complesso, la capacità di integrare tecnologia avanzata e sostenibilità sarà determinante per mantenere e accrescere la competitività del sistema produttivo nazionale.
