La prima edizione del ranking stilato da Great Place to Work Italia ascoltando il parere di oltre 2.700 collaboratori senior premia le 20 migliori aziende italiane in cui gli over 55 affermano di lavorare in un eccellente luogo di lavoro. I risultati mostrano come, nelle realtà premiate, la fiducia e la soddisfazione dei senior raggiungano livelli record (88%) mentre il sentirsi accolti nel momento dell’assunzione (97%), la flessibilità nelle assenze (96%) e l’imparzialità di trattamento indipendentemente dal ruolo (95%) sono i punti di forza che caratterizzano le aziende best. Tra i settori a misura dei senior spiccano la biotecnologia & farmaceutica (25%), l’IT e la manifattura (15%). “In un contesto di invecchiamento demografico la capacità delle aziende di ingaggiare e trattenere i senior può rappresentare un vantaggio competitivo concreto in termini di continuità, cultura organizzativa e performance collettiva” dichiara Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia
In un Paese in rapido invecchiamento, la capacità delle organizzazioni di valorizzare i collaboratori over 55 rappresenta una leva strategica di innovazione organizzativa e di produttività sempre più determinante. Le proiezioni demografiche dell’ISTAT restituiscono, infatti, un messaggio chiaro e inequivocabile: la popolazione senior rappresenterà una quota sempre più ampia e strutturale della forza lavoro italiana. Se nel 2024 la piramide dell’età mostra ancora una base relativamente equilibrata, al 2050 la fascia 55–64 anni diventerà una delle più consistenti tra gli attivi, con un evidente spostamento dell’età media della popolazione lavorativa verso l’alto. Come emerge anche da un report della Commissione Europea, negli ultimi venticinque anni, la quota di persone sopra i 65 anni in Italia è passata dal 16% del 2002 al 24% del 2022, e le proiezioni indicano che, entro il 2050, raggiungerà il 35%, ovvero tra 25 anni più di un italiano su tre avrà più di 65 anni. Parallelamente, la popolazione in età lavorativa è destinata a ridursi sensibilmente nel prossimo quarto di secolo, con carriere più lunghe e una forza lavoro sempre più matura. Un quadro che trova riscontro anche nei più recenti dati diffusi dall’ISTAT, secondo cui, in Italia, l’occupazione tra gli over 50 continua a crescere: a settembre 2025, infatti, gli occupati in questa fascia d’età sono risultati pari a 10 milioni e 275mila, in aumento di 24 mila unità (+0,2%) rispetto ad agosto 2025 e del +5,1% nel confronto con il mese di settembre 2024. Un segnale chiaro che la presenza dei lavoratori senior nel tessuto produttivo italiano non solo è stabile, ma in costante espansione, a conferma del loro ruolo sempre più centrale nel mercato del lavoro.
È in questo scenario che si inserisce la prima edizione del ranking Best Workplaces for Senior 2025, stilata da Great Place to Work Italia ascoltando i pareri e le opinioni espresse da un campione di 2.711 collaboratori over 55 che premia le 20 migliori aziende che si sono distinte per la qualità dell’ambiente di lavoro e per la capacità di coinvolgere e valorizzare i collaboratori senior. I risultati di quest’analisi evidenziano come nelle organizzazioni caratterizzate da un alto livello di fiducia e da una cultura realmente inclusiva, i collaboratori senior non siano una popolazione “in attesa di pensione” ma una risorsa attiva, motivata e portatrice di valore, capace di contribuire in modo concreto alla crescita e alla sostenibilità delle imprese italiane.
Nelle migliori 20 organizzazioni premiate, i lavoratori over 55 rappresentano, in media, più di un quinto (21%) della popolazione aziendale, un dato che conferma la loro presenza strutturale e trasversale. Il ranking mostra una distribuzione equilibrata anche rispetto alla dimensione delle organizzazioni eccellenti con 4 aziende super large con oltre 1.000 collaboratori, 2 large (tra 500 e 999 collaboratori), 8 medium large (tra 150 e 499 collaboratori) e 6 medium small (tra 50 e 149 collaboratori). Anche la varietà settoriale è ampia: il 25% delle organizzazioni Best Workplaces for Senior appartiene al comparto biotecnologia e prodotti farmaceutici, il 15% all’IT e alla manifattura & produzione; seguono servizi finanziari & assicurativi e i servizi professionali (10%) mentre chiudono i settori più rappresentati agricoltura, assistenza sanitaria, retail, telecomunicazioni e trasporti (5%). Questi dati indicano che l’attenzione al benessere dei senior non è appannaggio di un solo settore, ma riflette un interesse crescente e trasversale da parte delle organizzazioni nel garantire condizioni di lavoro di qualità e valorizzazione strategica delle competenze.
Nei Best Workplaces for Senior il Trust Index, l’indice di fiducia medio dei collaboratori, raggiunge l’88%, un dato superiore del +10% rispetto al 78% fatto registrare dalle aziende certificate come Great Place to Work ma non ancora entrate in classifica. Divario che si amplia ancora di più, arrivando al +30%, nel confronto con il dato delle aziende non certificate (58%), realtà che hanno scelto di avviare un percorso con Great Place to Work, pur non raggiungendo ancora i requisiti per la certificazione, arrivando addirittura ad un differenziale del +46% nel raffronto con la norma dei senior (42%), che rappresenta la condizione media del lavoro in Italia, rilevata tra gli over 55 grazie allo European Workforce Study, un’indagine condotta su oltre 25mila lavoratori italiani fuori dal network Great Place to Work. Nelle aziende best, quindi, i livelli di fiducia e soddisfazione superano nettamente quelli delle altre categorie, delineando quindi un profilo distintivo e coerente.
Imparzialità nel trattamento indipendentemente dall’origine etnica e dal sesso (97% e 95%), sentirsi benvenuti al momento dell’assunzione (97%), possibilità di potersi assentare dal lavoro quando un collaboratore pensa di averne bisogno (95%) sono tutti indicatori che riflettono un clima organizzativo percepito come sicuro, inclusivo e affidabile da parte dei collaboratori senior.

“La prima edizione del ranking Best Workplaces for Senior nasce da un’urgenza demografica e organizzativa. In un Paese come l’Italia in cui, nei prossimi anni, la popolazione attiva over 55 crescerà in modo significativo, la capacità delle aziende di valorizzare questa fascia di collaboratori diventerà sempre più un fattore di competitività strategico – dichiara Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia – Questa trasformazione impone alle organizzazioni, e in particolare alle funzioni HR, un cambio di paradigma. Un tempo, un over 55 era considerato vicino all’uscita dal mercato del lavoro mentre oggi, e sempre più lo sarà nei prossimi decenni, si tratta invece di persone pienamente attive, con competenze consolidate, ruoli chiave e ancora molti anni di contributo professionale davanti a sé. La sfida, per le organizzazioni, è quindi quella di creare condizioni e politiche aziendali in grado di valorizzare l’esperienza dei lavoratori Senior, garantendo ambienti inclusivi e stimolanti, percorsi di crescita e apprendimento, capacità di coaching e trasferimento di network e skill consolidate oltre a modelli di leadership e cultura organizzativa in grado di integrare efficacemente generazioni diverse.”
Ma quali sono le 20 migliori realtà italiane per cui lavorare secondo gli over 55? Al primo posto della classifica si posiziona Cisco, leader mondiale nelle tecnologie che trasformano il modo con cui le persone si connettono, comunicano e collaborano, attraverso reti intelligenti e architetture che integrano prodotti, servizi e piattaforme software. Sul secondo gradino del podio troviamo Bristol-Myers Squibb, azienda biofarmaceutica globale con la missione di scoprire, sviluppare e rendere disponibili farmaci innovativi che aiutino i pazienti a combattere gravi malattie. A completare il podio c’è Servier Italia, realtà attiva nel settore farmaceutico parte del gruppo internazionale Servier, che coniuga innovazione terapeutica e attenzione al benessere dei propri collaboratori. Completano la classifica: Fenix Pharma (biotecnologia e prodotti farmaceutici), Allianz Technology (IT), Vianova (telecomunicazioni), AbbVie (biotecnologie e prodotti farmaceutici), Micron Technology (manifattura e produzione), Wide Group (servizi finanziari e assicurativi), TIMAC AGRO (agricoltura), Galileo Life (assistenza sanitaria), REHAU (manifattura e produzione), DHL (trasporti), Arthur D. Little (servizi professionali), TP (servizi professionali), Experian (IT), TD SYNNEX (retail), Gruppo Sapio (manifattura e produzione), Biogen (biotecnologia e prodotti farmaceutici) e Assimoco (servizi finanziari e assicurativi).

