I brand del made in Italy continuano a investire sul mercato Usa. A New York Icff indaga il rapporto tra design, uomo e ambiente

Lo spettro dei dazi americani sui prodotti europei – minacciati, annunciati e poi sospesi – non frena l’interesse delle aziende italiane del design per il mercato americano, come conferma la nutrita partecipazione dei brand made in Italy al Festival del design di New York (NYCxDesign) in corso nella metropoli statunitense dal 15 al 21 maggio e alla fiera dell’arredamento ICFF, aperta dal 18 al 20 maggio.

Usa, secondo mercato estero per il design italiano

Un mercato che nel 2024 ha raggiunto quota 1,7 miliardi di euro, secondo i dati di FederlegnoArredo, attestando si al secondo posto nella classifica dell’export di mobili made in italy, alle spalle della Francia e – ormai da alcuni anni – davanti alla Germania.

Non solo: sebbene le vendite negli Usa abbiano registrato una lieve flessione (-0,8% rispetto al 2023) si tratta di uno dei migliori risultati del settore se si guarda ai mercati maturi, come Francia e Germania, in calo rispettivamente del 3,6% e 3,2%.

Investimenti italiani oltreoceano

Frutto sicuramente degli investimenti fatti negli ultimi dieci anni dai principali gruppi italiani, che hanno aperto sedi commerciali, uffici e, soprattutto, grandi showroom nelle città chiave degli Stati Uniti, dalla stessa New York a Miami, da Boston a San Francisco, da Chicago a Los Angeles. Tanto che, a detta di molti, Madison Avenue, a Manhattan, sembra ormai una sorta di replica (in grande) di via Durini a Milano.

Proprio questi showroom, spesso hub di incontro e confronto con gli operatori professionali, più che spazi commerciali B2C come li conosciamo in Europa, sono in questi giorni la principale vetrina per i brand italiani, molti dei quali partecipano anche a ICFF, l’International Contemporary Furniture Fair.

Icff, il design mette al centro l’uomo

La principale manifestazione nordamericana dedicata al design ha scelto quest’anno come filo conduttore il tema «Design in Armonia», mettendo l’accento su un design umano-centrico, multisensoriale e multiculturale, che riflette la diversità e il dinamismo dell’industria globale e del mondo contemporaneo. Un approccio che vuole riscoprire e valorizzare l’importanza dell’artigianalità, della sostenibilità e della connessione umana, stimolando la creatività e insieme l’innovazione.

Seguendo l’evoluzione del mercato statunitense – caratterizzato da fluttuazioni economiche e politiche globali, oltre all’impatto di disastri naturali imprevedibili come quelli recentemente verificatisi a Los Angeles – ICFF punta a indagare le nuove esigenze e opportunità emergenti nel settore del design, cercando soluzioni adattabili, sostenibili e inclusive. «La creatività e l’empatia sono i principi fondamentali che dovrebbero continuare a guidare la nostra industria mentre plasmiamo il futuro – spiegano i brand birectors della fiera, Odile Hainaut e Claire Pijoulat -. La sua missione è progettare spazi, prodotti ed esperienze che rispondano alle esigenze di domani, creando un futuro che sia allo stesso tempo ottimistico e sostenibile. È attraverso questa lente che contribuiremo a un’economia più forte per l’industria del design, continuando a innovare in modi che siano ponderati e centrati sull’uomo. L’obiettivo dell’ICFF è allinearsi a questa missione e sostenerla».

Riproduzione https://www.ilsole24ore.com/

Design, aziende italiane protagoniste a New York

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