L’intelligenza artificiale sta progressivamente entrando nel mondo HR, ma il cambiamento è ancora guidato da logiche operative piuttosto che strategiche. Nonostante il 45% delle aziende italiane abbia già investito in soluzioni di AI per supportare la gestione delle risorse umane, manca una visione chiara e condivisa del suo reale potenziale trasformativo.

Secondo i dati presentati da Martina Mauri dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano, l’utilizzo dell’AI è concentrato su attività come il recruiting, la redazione di job description e il filtraggio dei CV. Tuttavia, solo il 21% delle aziende riesce a distinguere se gli strumenti usati siano effettivamente basati su intelligenza artificiale.

La consapevolezza tecnologica resta limitata, così come la presenza di una governance solida. Le direzioni HR si trovano quindi a dover colmare un importante gap culturale e strategico. L’adozione dell’AI, infatti, è spesso motivata da esigenze di efficienza – come la riduzione di tempi e costi – mentre solo una minoranza mira a rafforzare il ruolo decisionale e strategico della funzione HR.

Sul fronte operativo, il 55% delle imprese ha introdotto strumenti di AI per supportare le attività quotidiane dei dipendenti. Ma solo il 5% dei lavoratori può essere considerato un utilizzatore esperto e regolare, segnale di un potenziale ancora inespresso.

Un altro tema critico riguarda la governance: il 51% dei lavoratori mescola strumenti aziendali e personali, e il 7% si affida esclusivamente a tool gratuiti, esponendo le organizzazioni a rischi di sicurezza e compliance.

L’impatto dell’AI si fa sentire anche sulla produttività, con un risparmio di tempo medio del 26%. Ma emergono anche rischi come la dipendenza tecnologica e la perdita di competenze. La sfida, quindi, è riuscire a bilanciare efficienza e benessere, adottando un approccio strategico, partecipato ed etico.

Per affrontare davvero la trasformazione in atto, è necessario dotarsi di una governance chiara e di una visione capace di integrare persone, tecnologia e sostenibilità. Solo così l’intelligenza artificiale potrà diventare una vera leva di cambiamento per il mondo delle risorse umane.

Intelligenza Artificiale in HR: Opportunità straordinarie, visione ancora debole

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