L’euro digitale è un progetto della Banca Centrale Europea (BCE) e delle banche centrali nazionali dell’area euro per introdurre una valuta digitale di banca centrale (CBDC) come versione digitale del contante in euro. Non sostituirà banconote e monete, ma si affiancherà ad esse come mezzo di pagamento digitale gratuito, utilizzabile in tutta l’area euro anche senza connessione internet.

La caratteristiche principale dell’euro digitale è che viene emesso e garantito direttamente dalla BCE, con valore nominale costante e corso legale, quindi non è una criptovaluta, né una stablecoin, né uno strumento di investimento.

E’ una banconota digitale. Cosi nelle premesse e…nelle promesse.

Funziona proprio come il contante ed ha un portafoglio elettronico, denominato wallet che gli utenti potranno creare presso banche o intermediari pubblici, accessibile tramite app o carte fisiche.

Permetterà pagamenti digitali sicuri, veloci e con elevata riservatezza, sia online che offline.

Il progetto è attualmente in fase di preparazione e sperimentazione, iniziata a novembre 2023, con una decisione finale prevista entro la fine del 2025 o l’inizio del 2026, subordinata all’adozione di un quadro legislativo europeo dedicato.

In sintesi, l’euro digitale rappresenta l’evoluzione del contante nell’era digitale, offrendo un mezzo di pagamento pubblico, sicuro e accessibile, che mira a garantire stabilità monetaria e autonomia tecnologica all’Eurozona, è progettato con elevati standard di privacy per proteggere i dati degli utenti. 

Ecco come mira a garantire la privacy e la sicurezza dei dati:

I pagamenti offline in euro digitale offrirebbero livelli di privacy simili a quelli del contante, poiché i dettagli sarebbero noti solo al pagatore e al beneficiario.

I dati disponibili sarebbero pseudonimizzati, il che significa che non ci sarebbe visibilità sui dati personali da cui risalire all’identità degli utenti.

L’Eurosistema non sarebbe in grado di collegare direttamente i pagamenti all’identità degli utenti. L’euro digitale è pensato come un bene pubblico e i dati non sarebbero utilizzati per scopi commerciali. Gli intermediari, come le banche, avrebbero accesso solo ai dati personali necessari per rispettare la legislazione dell’UE, ad esempio in materia di antiriciclaggio e finanziamento del terrorismo. Per utilizzare i dati a scopi commerciali, avrebbero bisogno del consenso esplicito degli utenti.

 L’Eurosistema utilizzerà strumenti innovativi come la pseudonimizzazione, l’hashing e la crittografia dei dati.

L’Eurosistema non può risalire all’identità dai pagamenti effettuati con l’euro digitale grazie a specifiche caratteristiche progettuali orientate alla privacy. L’euro digitale è un bene pubblico, non uno strumento di profilazione o investimento, e rispetta rigorosi standard di riservatezza e protezione dei dati personali, in linea con la normativa europea sulla privacy.

In sintesi, grazie a tecnologie di pseudonimizzazione e a un’architettura che separa i dati di pagamento dall’identità personale, l’Eurosistema non è in grado di risalire alla tua identità dai pagamenti in euro digitale, garantendo così un elevato livello di privacy e sicurezza.

Il limite massimo di deposito in euro digitali nel portafoglio (wallet), serve a prevenire un eccessivo deflusso di depositi dalle banche tradizionali, tutelando così la stabilità finanziaria. Ogni persona fisica o giuridica potrà detenere un importo massimo di euro digitali nel proprio wallet che in questa fase di progetto si ipotizza di 3.000 euro; superato questo limite, gli eventuali euro digitali ricevuti in eccedenza verranno automaticamente trasferiti sul conto bancario collegato, se attivata la funzione di collegamento e trasferimento automatico.

In pratica, l’utente apre un wallet digitale presso un intermediario vigilato (banca o ufficio postale). Può caricare euro digitali trasferendoli dal conto corrente o depositando contanti. Le somme rimangono nel wallet fino al raggiungimento del limite massimo stabilito (si discute intorno a 3.000 euro per persona). Se si riceve un pagamento che supera il limite, l’importo eccedente viene trasferito automaticamente sul conto bancario collegato. Se si deve effettuare un pagamento superiore al saldo del wallet, la differenza viene prelevata automaticamente dal conto bancario collegato per completare la transazione. L’utente può scegliere di gestire manualmente o automaticamente i trasferimenti tra wallet e conto corrente.

Questo meccanismo consente di mantenere la funzionalità e la comodità dell’euro digitale senza compromettere la stabilità del sistema bancario.

C’è da fidarsi? Ai posteri l’ardua sentenza…

L’euro digitale e la promessa di anonimato. C’e’ da fidarsi? L’editoriale di Giuseppe Incarnato LETTERA63 ECONOMIA

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