La crescita di Elon Musk come imprenditore privato americano che diventa il signore delle telecomunicazioni satellitari mi ha sempre lasciata un po’ interdetta. La strategia di inventarsi imprenditori privati per attuare una politica espansiva in settori strategici è sempre stata una tecnica delle nazioni dittatoriali di questo mondo. Penso al cognato di Erdogan in Turchia che è il re degli armamenti tattici, o i cugini disseminati degli Emiri nei vari fondi di investimento che acquistano per il mondo stati deboli ed aziende che producono beni di loro interesse, o gli oligarchi russi ed ucraini. Eppure in tutti questi casi vi era una democrazia almeno affievolita.
La Cina da sempre è accusata di attuare questa politica con i vari fondatori di Tik Tok oppure la famiglia cinese che guida Huawei ma nessuno mai aveva utilizzato un imprenditore privato per attuale una politica di strategia di conquista dello spazio e soprattutto delle telecomunicazioni. Come sia stato possibile concedere questo privilegio ci è stato svelato proprio dall’amministrazione Trump che ha, come si dice, irregimentato l’imprenditore all’interno dell’apparato dell’amministrazione americana togliendosi così la maschera.
Adesso a tutti ci appare più chiaro: Musk era il prestanome dell’amministrazione americana nei servizi di telecomunicazioni nella guerra Ucraina-Russia, ma lo era anche per la gestione dei dati di mappature delle terre rare o di gestione delle comunicazioni in Africa o altre paesi remoti dove l’America ha interessi economici e militari. Basta guardare al rapporto con gli altri stati sui sistemi satellitari per capire l’importanza della partita in corso.

Dopo il coming out di Elon Musk da imprenditore privato a politico strategico si sono moltiplicate le contromosse della diplomazia internazionale e le superpotenze hanno iniziato a rischierare imprenditori dando il via libera ad espandersi a dismisura in settori strategici mascherati dall’iniziativa privata.

E’ qualche giorno il ritorno sulla scena internazionale di JACK MA, fenomeno degli anni 2000 nel settore dell’e-commerce, il Jeff Bezos d’Oriente….. poi letteralmente sequestrato e indrottinato dal vertice politico cinese quando questi aveva immaginato di entrare nello strategicissimo mercato finanziario e adesso rivalutato e rispolverato, nonché autorizzato, a determinare un nuovo sistema di moneta digitale internazionale a metà tra una criptovaluta ed una moneta tradizionale in grado di assorbire tutti gli scambi interni e internazionali tra paesi BRICS.
Partendo dall’enorme bacino di e-commerce di ALIBABA e delle vendite effettuate cosa c’era di piu credibile del passo verso una moneta virtuale che potesse convogliare la capacità di acquisto dei tanti detentori di criptovalute verso l’acquisto di beni e servizi che vengono scambiati lontani da ogni regola occidentale su ALIBABA e ALIEXPRESS.
Andiamo a vedere i numeri ALIBABA per comprendere di cosa stiamo parlando e del fatto che Jack Ma gestisce ricchezze e bilanci superiori a molti stati europei.
Jack Ma, noto anche come Ma Yun, è un imprenditore cinese di grande successo, fondatore del gruppo Alibaba, una delle più grandi aziende di e-commerce al mondo. Nato a Hangzhou, vicino a Shanghai, in una famiglia modesta, Jack Ma ha mostrato fin da giovane una forte passione per la lingua inglese. Dopo aver superato diverse difficoltà, tra cui il rifiuto in più occasioni all’università e ai colloqui di lavoro, si è laureato in inglese nel 1988 e ha iniziato a lavorare come insegnante di inglese. La sua carriera imprenditoriale è iniziata con la fondazione di “Speranza Traduzioni” nel 1994. Successivamente, dopo aver scoperto Internet durante un viaggio negli Stati Uniti, ha fondato la China Yellow Pages, una delle prime agenzie di realizzazione di siti web in Cina. Nel 1999, insieme a 17 amici, ha fondato Alibaba, che è diventata rapidamente un colosso dell’e-commerce. Jack Ma è diventato una figura di spicco a livello mondiale, noto per il suo mindset imprenditoriale e per le sue idee innovative sul lavoro e la formazione. È stato classificato tra gli uomini più ricchi della Cina e del mondo, con un patrimonio che ha raggiunto picchi di oltre 71 miliardi di dollari nel 2024.

Nel 2018, ha annunciato le sue dimissioni da presidente esecutivo di Alibaba per concentrarsi sulla filantropia. Jack Ma è noto anche per i suoi discorsi motivazionali, in cui sottolinea l’importanza di avere obiettivi diversi a seconda dell’età e di investire sui giovani talenti. Ha sostenuto che la chiave del successo è la capacità di imparare e adattarsi costantemente. Recentemente, Jack Ma ha ridotto la sua visibilità pubblica dopo aver criticato il sistema finanziario cinese, ma rimane una figura influente nel mondo imprenditoriale. Nel 2025, il suo patrimonio netto è stimato intorno ai 28,6 miliardi di dollari. La carriera di Jack Ma è stata segnata da diversi momenti critici che hanno influenzato significativamente il suo percorso imprenditoriale e personale. Ecco alcuni degli eventi più significativi: Jack Ma ha affrontato numerosi rifiuti all’inizio della sua carriera. È stato respinto da 30 società, compresa la catena Kentucky Fried Chicken, e ha tentato invano di entrare a Harvard dieci volte. Nonostante ciò, ha continuato a perseguire le sue ambizioni, fondando la China Yellow Pages nel 1995, che si è rivelata un’esperienza importante per la sua crescita imprenditoriale. Nel 1999, Jack Ma ha fondato Alibaba con un piccolo gruppo di amici. La società ha inizialmente affrontato difficoltà finanziarie, ma è riuscita a crescere rapidamente grazie alla sua visione innovativa.
L’IPO di Alibaba nel 2014 è stata la più grande nella storia degli Stati Uniti, raccogliendo oltre 21 miliardi di dollari. Nel 2020, Jack Ma ha criticato pubblicamente il sistema finanziario cinese durante una conferenza a Shanghai, sostenendo che le regolamentazioni bancarie erano troppo rigide e non favorivano lo sviluppo economico. Queste critiche hanno portato a una forte reazione da parte del governo cinese, che ha sottoposto Alibaba e Ant Group a inchieste antitrust, costringendo Ma a ridurre la sua visibilità pubblica. La quotazione di Ant Group, prevista per essere la più grande IPO della storia, è stata sospesa nel novembre 2020, presumibilmente a causa delle critiche di Jack Ma e delle preoccupazioni del governo cinese riguardo al potere finanziario della società. Jack Ma si è ufficialmente dimesso dal consiglio di amministrazione di Alibaba nel 2020 e ha ridotto la sua presenza pubblica per un periodo, prima di fare un ritorno nel 2024. Alibaba è un gruppo cinese di e-commerce fondato da Jack Ma nel 1999. La sua storia è strettamente legata alla visione imprenditoriale di Ma e alla rapida evoluzione del commercio elettronico in Cina.
Ecco una panoramica dettagliata su Alibaba: Jack Ma fonda Alibaba con un gruppo di amici e la moglie, Zhang Ying, con un budget iniziale di 20.000 dollari. L’obiettivo era creare una piattaforma di commercio elettronico business-to-business (B2B) per mettere in contatto produttori cinesi con acquirenti occidentali. Nel 2020 Alibaba riceve un finanziamento di 5 milioni di dollari da Goldman Sachs, seguito da ulteriori investimenti che hanno aiutato la società a espandersi rapidamente.
Nel 2003: Viene lanciata Taobao, una piattaforma di vendita online simile a eBay, che diventa rapidamente la più grande piattaforma di e-commerce in Cina. Nel 2004 viene introdotto Alipay, un servizio di pagamento online che si evolve in una delle principali piattaforme finanziarie cinesi. Alibaba stringe un accordo con Yahoo! per acquisire il controllo di Yahoo! China, rafforzando la sua posizione nel mercato digitale cinese. Nel 2014 Alibaba effettua la più grande IPO (Initial Public Offering) nella storia degli Stati Uniti, raccogliendo oltre 21 miliardi di dollari. Alibaba continua a espandersi globalmente, lanciando piattaforme come AliExpress per il mercato internazionale. Alibaba ha trasformato il panorama del commercio elettronico globale, diventando un modello per le aziende di e-commerce in tutto il mondo.

La sua influenza si estende anche al di fuori del settore tecnologico, contribuendo significativamente all’economia cinese e promuovendo l’innovazione e lo sviluppo imprenditoriale. Negli ultimi anni, Alibaba ha affrontato diverse sfide, tra cui inchieste antitrust e regolamentazioni governative più stringenti, che hanno influenzato la sua strategia di crescita. In sintesi, Alibaba è diventata un colosso globale dell’e-commerce grazie alla visione di Jack Ma e alla sua capacità di innovare e adattarsi rapidamente al mercato in continua evoluzione.
Alipay ha contribuito significativamente al successo di Alibaba in diversi modi. Alipay ha introdotto un sistema di deposito a garanzia, dove il denaro viene trattenuto fino a quando l’acquirente conferma di aver ricevuto il prodotto. Questo ha aumentato la fiducia tra acquirenti e venditori, riducendo i rischi di frode e migliorando l’esperienza complessiva di acquisto online. Alipay ha offerto un’alternativa ai pagamenti in contanti, che erano diffusi in Cina a causa della mancanza di fiducia nei metodi di pagamento elettronici tradizionali. Alipay è diventata una delle piattaforme di pagamento più utilizzate in Cina, con oltre due miliardi di utenti globali. Questo ha contribuito a rendere Alibaba un punto di riferimento per il commercio elettronico e i pagamenti digitali. Alipay non solo facilita i pagamenti online ma offre anche una gamma di servizi finanziari, come investimenti e prestiti, integrando ulteriormente Alibaba nel settore fintech. Alipay ha iniziato a espandersi oltre i confini cinesi, collaborando con istituti finanziari locali per supportare le transazioni transfrontaliere e soddisfare le esigenze dei turisti cinesi all’estero. La capacità di Alipay di integrarsi con diverse piattaforme di e-commerce ha semplificato le procedure di pagamento, migliorando l’esperienza utente e aumentando le vendite per Alibaba. Alipay fornisce strumenti avanzati di marketing che consentono alle aziende di lanciare campagne mirate, aumentando la visibilità e le vendite su piattaforme come Taobao e Tmall.

In sintesi, Alipay ha giocato un ruolo cruciale nel successo di Alibaba, migliorando la fiducia degli utenti, espandendo i pagamenti digitali, e integrando servizi finanziari e di marketing che hanno rafforzato la posizione di Alibaba nel mercato globale. Alipay ha influenzato profondamente il mercato dei pagamenti in Cina, trasformandolo in una società prevalentemente “cash-less” grazie alla sua popolarità e innovazione. Ecco alcuni modi in cui Alipay ha cambiato il panorama dei pagamenti cinesi: Alipay ha introdotto un sistema di deposito a garanzia (escrow), che tiene il denaro fino a quando l’acquirente conferma di aver ricevuto il prodotto. Questo ha aumentato la fiducia tra acquirenti e venditori, riducendo i rischi di frode e migliorando l’esperienza di acquisto online. Alipay è diventata la piattaforma di pagamento mobile leader in Cina, con una quota di mercato del 55,4% nel 2020, superando WeChat Pay. Questa posizione dominante è stata mantenuta grazie alla sua capacità di adattarsi alle esigenze locali e offrire servizi integrati Alipay ha contribuito significativamente all’adozione dei pagamenti mobili in Cina. Nel 2016, il 71% delle transazioni su Alipay erano effettuate tramite dispositivi mobili, sfruttando la rapida diffusione degli smartphone nel paese. Oltre ai pagamenti, Alipay offre una gamma di servizi finanziari come investimenti, prestiti e assicurazioni, integrando ulteriormente Alibaba nel settore fintech e ampliando le opportunità per gli utenti cinesi. Alipay ha contribuito a un cambiamento culturale verso un’economia digitale, riducendo la dipendenza dai contanti e promuovendo l’uso di metodi di pagamento elettronici. Questo ha trasformato la Cina in una delle società più avanzate in termini di pagamenti digitali.
Alipay ha rivoluzionato il mercato dei pagamenti in Cina, aumentando la fiducia tra utenti, dominando il mercato dei pagamenti mobili e promuovendo un’economia cash-less. Alipay è diventata il leader del mercato dei pagamenti mobili in Cina grazie a diversi fattori chiave: Alipay è stata lanciata come parte dell’ecosistema di Alibaba, integrandosi perfettamente con piattaforme come Taobao e Tmall. Questa integrazione ha facilitato i pagamenti online e ha offerto una gamma di servizi finanziari aggiuntivi, come investimenti e prestiti. La rapida diffusione degli smartphone economici in Cina ha reso Alipay accessibile a un pubblico vasto. Nel 2016, il 71% delle transazioni su Alipay erano effettuate tramite dispositivi mobili, sfruttando la crescente penetrazione di Internet nel paese. Il governo cinese ha promulgato leggi che favoriscono l’uso dei pagamenti mobili, permettendo una collaborazione fluida tra istituzioni bancarie e operatori di telefonia mobile. Questo ha contribuito alla crescita di Alipay e del settore fintech in generale. Alipay è stata progettata per soddisfare le specifiche esigenze del mercato cinese, dove l’adozione delle carte di credito è stata lenta. La sua capacità di offrire un’esperienza utente senza attriti e veloce ha reso Alipay la scelta preferita per i consumatori cinesi. Alipay ha raggiunto una quota di mercato del 55,4% nel 2020, mantenendo la sua posizione di leader grazie alla sua popolarità e al riconoscimento come servizio di pagamento professionale e affidabile. La politica cinese ha influenzato lo sviluppo di Alipay in diversi modi, sia direttamente che indirettamente, attraverso regolamentazioni e strategie governative: Il governo cinese ha imposto regolamentazioni antitrust ad Alibaba e Ant Group, la società madre di Alipay, costringendole a separare i servizi di pagamento da quelli di credito. Questo ha portato alla creazione di una nuova app per i prestiti, con l’obiettivo di controllare meglio i dati e l’erogazione del credito.
Le autorità cinesi sono preoccupate per il potere monopolistico delle grandi aziende tecnologiche e il loro controllo sui dati, che considerano una minaccia alla stabilità finanziaria e sociale del paese. La Cina sta sviluppando una valuta digitale, lo e-yuan, come parte di una strategia per ridurre la dipendenza dalle piattaforme di pagamento private come Alipay e WeChat Pay. Questo progetto mira a rafforzare il controllo finanziario e a promuovere il Renminbi come valuta internazionale. Lo e-yuan è visto come un mezzo per disintermediare i pagamenti tra banche e utenti, riducendo il potere delle aziende tecnologiche nel settore finanziario. Le autorità cinesi hanno sottolineato l’importanza della sicurezza e del controllo dei dati. Anche se lo e-yuan offre un certo livello di anonimato, il governo può tracciare le transazioni per prevenire attività illecite. Questo approccio riflette la tendenza del governo cinese a bilanciare la privacy degli utenti con la necessità di controllo e sicurezza nazionale.
Di fatto, la politica cinese ha influenzato lo sviluppo di Alipay attraverso regolamentazioni antitrust, il controllo dei dati e lo sviluppo della valuta digitale cinese, con l’obiettivo di mantenere la stabilità finanziaria e rafforzare il controllo governativo sul settore dei pagamenti. La scissione di Alipay è stata imposta dal governo cinese come parte delle misure antitrust per ridurre il potere delle grandi aziende tecnologiche cinesi. Questo ha portato alla creazione di una nuova app per i servizi di prestito, separata da Alipay, e alla costituzione di una joint venture per la gestione dei dati. Jack Ma ha mantenuto una bassa profilazione pubblica durante questo periodo, ma ha continuato a essere coinvolto in Ant Group con una quota ridotta del 6,2%3. Nonostante ciò, non ci sono dichiarazioni pubbliche dirette da parte di Ma sulla scissione di Alipay. In generale, la sua reazione sembra essere stata di adattamento alle nuove regolamentazioni governative, con un focus sulla gestione della sua partecipazione in Ant Group e sul mantenimento della sua influenza nel settore fintech cinese. La decisione di Jack Ma di cedere il controllo di Ant Group è stata motivata da diverse ragioni, principalmente legate alle pressioni governative e alle regolamentazioni cinesi: Le autorità cinesi hanno bloccato l’IPO di Ant Group nel 2020, che sarebbe stata la più grande del mondo, a causa di preoccupazioni riguardo al potere finanziario della società e alla sua conformità alle regolamentazioni.
La cessione del controllo è vista come un modo per alleviare queste pressioni e permettere ad Ant Group di operare in un ambiente regolamentare più favorevole. La mossa è anche intesa a separare Ant Group da Alibaba, la sua ex società madre, per evitare conflitti di interesse e migliorare la trasparenza. Questa separazione è stata vista come necessaria per ridurre il potere concentrato nelle mani di poche grandi aziende tecnologiche cinesi. Cedere il controllo di Ant Group aiuta a ridurre le critiche normative che Jack Ma e la sua società hanno ricevuto dopo le sue dichiarazioni pubbliche contro le autorità di regolamentazione cinesi. Questo passo è considerato un modo per placare le autorità e ottenere una maggiore stabilità operativa per Ant Group. Dopo la cessione del controllo, Ant Group verrà trasformata in una holding finanziaria regolamentata dalla People’s Bank of China, il che implica un maggiore controllo governativo ma anche una maggiore stabilità.
In sintesi, la decisione di Jack Ma di cedere il controllo di Ant Group è stata guidata dalla necessità di rispondere alle pressioni governative, ridurre le critiche normative e garantire una maggiore stabilità operativa per la società.

Le autorità cinesi non hanno espresso pubblicamente una reazione diretta alla decisione di Jack Ma di cedere il controllo di Ant Group. Tuttavia, è chiaro che la mossa è stata vista come un passo necessario per alleviare le pressioni normative e migliorare la conformità alle regolamentazioni governative. Secondo quanto riportato, la decisione di Ma non è stata imposta dalle autorità, ma sembra aver ricevuto una sorta di “benedizione” tacita, poiché è vista come un modo per risolvere i problemi normativi intorno ad Ant Group. La trasformazione di Ant Group in una holding finanziaria regolamentata dalla People’s Bank of China è parte di questo processo, che mira a rafforzare il controllo governativo sul settore fintech. In generale, le autorità cinesi hanno mostrato un approccio più interventista nei confronti delle grandi aziende tecnologiche, cercando di ridurre il loro potere e aumentare la trasparenza e la conformità alle regolamentazioni. La sospensione dell’IPO di Ant Group nel 2020 è stata un esempio di questa strategia, con l’obiettivo di assicurare che le società fintech operino all’interno di un quadro regolamentare più rigoroso. Dopo la decisione di Jack Ma di cedere il controllo di Ant Group e la trasformazione della società in una holding finanziaria regolamentata, la regolamentazione delle fintech in Cina potrebbe evolversi in direzioni specifiche, influenzate da tre fattori principali: controllo governativo, stabilità finanziaria e adeguamento agli standard globali.
Ecco i possibili cambiamenti: Ant Group, ora classificata come holding finanziaria, sarà soggetta alla vigilanza della People’s Bank of China (PBOC) e alle stesse regole delle banche tradizionali, compresi requisiti patrimoniali più stringenti e limiti all’uso della leva finanziaria. Separazione tra servizi finanziari e tecnologici: Le autorità potrebbero imporre una netta distinzione tra attività fintech (es. pagamenti digitali) e servizi finanziari (es. prestiti), riducendo il rischio di conflitti di interesse. La nuova legge antiriciclaggio (in vigore dal 2025) e le regole antitrust mirano a prevenire monopoli. Ad esempio, le fintech che controllano oltre il 50% del mercato dei pagamenti digitali potranno essere sottoposte a indagini e scorpori. Il governo cinese potrebbe rafforzare la gestione centralizzata dei dati finanziari, limitando l’autonomia delle fintech nell’uso delle informazioni degli utenti. Sulla Valuta digitale statale (e-yuan): Il governo potrebbe accelerare l’adozione dello e-yuan per ridurre la dipendenza da Alipay e WeChat Pay, mantenendo il controllo sulle transazioni. Le fintech più piccole potrebbero essere acquisite o chiudere, mentre i colossi come Ant Group opereranno con margini ridotti e minore flessibilità. Le nuove regole mirano a evitare crisi finanziarie, ma potrebbero limitare l’innovazione aggressiva che ha reso le fintech cinesi leader globali. In sintesi, la Cina punta a un equilibrio tra innovazione e controllo statale, trasformando le fintech in entità più simili alle banche tradizionali, ma con una base tecnologica avanzata.

Loretta Conticini
