Gli smottamenti economici dovuti alla politica di riposizionamento degli USA sono imputabili principalmente agli stati d’ansia della classe dirigente politica. Oltre le comparsate in televisione, qualche foto instagrammabile inopportuna di sedie in Chiesa durante il funerale ed una smania di protagonismo individuale che potrà diventare presto un superboomerang non sono, e non potevano, cambiare le principali situazioni di fondo che si trascinano da anni.

Vedo tre grandi temi da affrontare con determinazione nei prossimi anni:

  1. La demografia
  2. La distribuzione della ricchezza
  3. La ricchezza delle nuove generazioni

Con la previsione di diventare dieci miliardi di individui che popolano la terra dobbiamo porci un serio tema di programmazione della distribuzione della ricchezza.

Lungi da voler vagheggiare soluzioni come quelle immaginate…. da un ricco ed eccentrico miliardario nel famosissimo film INFERNO, magistralmente interpretato da Tom Hanks in una dantesca Firenze….ritengo, tuttavia, che il tema del sovrappopolamento mondiale pone come priorità i due temi ad esso collegato della equa distribuzione della ricchezza e di quella delle nuove generazioni.

Da come saranno affrontati tali temi, si auspica con il faro di una maggiore eguaglianza e sblocco dell’ascensore sociale, dipenderanno anche i concreti risultati della riduzione dell’inquinamento, dello sfruttamento delle risorse come acqua, terra e aria e del governo del surriscaldamento terrestre.

A ben riflettere anche i conflitti oggi argomento di cronaca non sono altro che effetti perversi del sovraffollamento e della distribuzione della ricchezza regionale. Cosi la striscia di Gaza e la contesa costa ucraina per fare qualche esempio. Per non parlare delle situazioni di grande tensione tra India e Pakistan.

Ma di guerre regionali ne registriamo sempre in maggior frequenza e l’acuirsi dei conflitti è provocato dal sovraffollamento locale e l’accaparramento delle ricchezza.

Una riflessione sull’obbligo di consumare di meno a livello mondiale occorrerà porselo già nel breve termine ma occorrerà anche che, in maniera franca, si inizi a stimare la “capienza massima” del pianeta Terra o almeno a valutare di aprire a nuovi insediamenti, principalmente pensando ad ambienti oggi marini e desertici.

L’editoriale di Giugno di Giuseppe Incarnato Direttore Editoriale di LETTERA63 – ECONOMIA


Giuseppe Incarnato

Chairman and Ceo IGI INVESTIMENTI GROUP

Lascia un commento