Il gruppo danese Maersk ha firmato un memorandum d’intesa in Egitto per esplorare la demolizione delle navi nella nazione africana nel quadro di un’iniziativa del Cairo, che sta cercando una minore dipendenza dall’estero rispetto al reperimento dei rottami metallici

Il gruppo danese Maersk ha firmato un memorandum d’intesa in Egitto per esplorare la demolizione delle navi nella nazione africana nel quadro di un’iniziativa del Cairo, che sta cercando una minore dipendenza dall’estero rispetto al reperimento dei rottami metallici, componente fondamentale dell’industria siderurgica.

Il cantiere di demolizione pianificato sarà creato nel porto di Damietta, a Ovest di Port Said, sul Mar Mediterraneo, e sarà conforme alla Convenzione di Hong Kong sulle condizioni per il riciclaggio delle navi.

Il sito egiziano coprirà circa 155 mila metri quadrati e sarà in grado di gestire navi lunghe fino a 230 metri. Si sta discutendo anche di altri siti di riciclaggio delle navi in Egitto. La Maersk ha una sua storia di interventi nello sviluppo di siti di demolizione, con l’obiettivo di rendere questa attività più eco-compatibile. Ad esempio, quando il gruppo a suo tempo rilevò la compagnia anglo-olandese P&O Nedlloyd 20 anni fa, si assunse la responsabilità di sviluppare quello che all’epoca era il principale cantiere di demolizione della Cina.

Riproduzione: www.themeditelegraph.com

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